Estate siciliana e rilassante vuol dire solo una cosa: Vacanza alle Isole Eolie. Ecco quindi il motivo per cui oggi, in queste righe, abbiamo allora deciso di parlare di stromboli eruzione. Iniziamo subito dicendo che Stromboli è un strato vulcano attivo che appartiene all’Arco Eoliano ed è situato sull’isola di Stromboli che è senza dubbio uno dei vulcani attivi più vivi e interessanti di tutto il mondo.
Quando si parla di stratovulcano vogliamo indicare un vulcano che è andato formandosi tramite la sovrapposizione degli strati di lava che si sono solidificati nel corso del tempo uno dopo l’altro fino a dare una forma conica al vulcano stesso. La parte che emerge dal mare dello Stromboli, che viene chiamata “edificio vulcanico” è alto 926 metri e raggiunge invece una profondità che si aggira intorno ai 1.300 e i 2.400 metri sotto il livello del mare.
Il vulcano dello Stromboli è caratterizzato da esplosioni più o meno regolari causate dallo scoppio delle bolle di gas che risalgono più del magma circostante e infatti le sue esplosive eruzioni hanno luogo con degli intervalli che possono variare da pochi minuti fino a diverse ore, oltre ad essere impossibili da prevedere.
In particolar modo c’è da dire che circa 34.600 anni fa, si formò il “complesso eruttivo di Scari“, tranquillamente osservabile a Scari e sud del paese, sotto forma di una sequenza di bombe vulcaniche, di lapilli e di Lahar (ovvero una colata di fango e di materiale piroclastico).
Più tardivo (relativo a circa 26.000 anni fa) è invece il complesso Vancori caratterizzato da depositi piroclastici, basalti e shoshonite. In questa fase, la cima del vulcano era comunque stata occupata da una grande caldera e il ciclo si è concluso con una frana e con il suo crollo laterale del settore occidentale che ne ha cambiato l’intera conformazione.
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L’attività eruttiva “ordinaria” di Stromboli in media si aggira intorno alle 300 esplosioni “normali” al giorno e ha luogo in una quota di 750 metri s.l.m, dalle 5 attuali bocche eruttive che si trovano presenti nella zona del cratere. Tale attività è costituita da esplosioni intermittenti di una potenza media, che di solito durano pochi secondi e sono separate l’una dall’altra, durante le quali vengono espulse scorie, lapilli, ceneri vulcaniche ed anche blocchi litici.
In tal senso c’è da aggiungere che i periodi di inattività totale sono piuttosto rari e il più lungo mai registrato è durato solo 2 anni, tra il 1908 ed il 1910. Periodi di prolungata quiescenza, invece, caratterizzati da una durata di alcuni mesi, sono stati registrati più e più volte, anche se non sono frequenti.
Le eruzioni dello Stromboli vulcano attivo sono delle esplosioni violente e completamente improvvise che sembrano una cannonata, durante le quali l’emissione di rifiuti a incandescenza avviene a distanze decisamente considerevoli. Tali esplosioni possono produrre delle nuvole convettive che hanno un raggio di influenza che arriva fino a 10 km.
Una violentissima eruzione Stromboli fu quella che si registrò nel 1919 e fu caratterizzata da un fortissimo maremoto che durò anche più di 10 minuti e che causò danni anche in Calabria. L’esplosione avvenne di giorno e causò la morte di 3 persone oltre che numerosi feriti. Tutto ciò rappresentò un grosso shock che portò molto Strombolani a trasferirsi a Lipari o nelle isole vicine.
Ad oggi, invece, la morfologia del vulcano Stromboli obbliga la lava a rovesciarsi e scorrere soltanto sul lato nord-occidentale, in cui resta poi confinata all’interno della Sciara del Fuoco per cui le eruzioni non rappresentano più alcun pericolo per la popolazione.